EVENTI ESTATE 2011

3 agosto 2011
Tutto Battisti Jazz: Cover Battisti jazz con i Blue Alma
4 agosto 2011
Serata Cous-Cous: Serata Marocchina con degustazione di cous cous e danza del ventre

S. GREGORIO & PATU'

PATU'
Dopo la distruzione dell'antica città messapica di VERETO da parte dei Saraceni nel secolo X (nel 924, secondo il Tasselli e Mons. Ruotolo, tra l’845 e il 976, secondo il Magliuoli), i superstiti Veretini abbandonarono la collina e fondarono nella pianura PATU’. L’Arditi, invece, in “Leuca Salentina” afferma che Patù era la villa di un centurione al tempo della dominazione romana, e che diventò villaggio dopo la distruzione di Vereto. Anche sul nome vi sono ipotesi diverse. Per alcuni il nome deriva dal greco pathos (sofferenza) per indicare il paese sorto dopo il martirio di Vereto. Secondo altri, essendo un granaio dove i signori di Vereto riponevano le vettovaglie, ebbe il nome del custode Verduro Pato.

La Denominazione Pato si riscontra nei registri parrocchiali dopo il 1700; poi fu detto Patù per influsso della dominazione francese, ai tempi di Gioacchino Murat. Patù fu infeudata ai Simbiasi nel 1318, ai Capeci, ai De Elictis, ai Vescovi di Alessario, ai Guarini nel 1610, ai Granafei nel 1641. Patù è comune di antica data ed è il più piccolo comune della provincia di Lecce, con una superficie di 854 ettari, dista da Lecce circa 70 Km, altitudine m. 125 s.l.m. Patu’ e’ molto conosciuta per i suoi monumenti: la Centopietre e laChiesa di San Giovanni Battista.


SAN GREGORIO

San Gregorio è la Marina di Patù, e si affaccia su una splendida, naturale insenatura. San Gregorio fu l'antico porto della Citta' di Vereto, noto centro Messapico, conosciuto nell’antichità come approdo sicuro per i naviganti, sia per il rifornimento dei viveri, sia per il commercio con l’Oriente e la Magna Grecia. Tuttora sono visibili resti di antichi edifici portuali per gran parte sepolti sotto un enorme cumulo di terriccio smottato e concretizzato e il vecchio molo foraneo di età Messapica. Sulle cartine geografiche San Gregorio viene indicata come Torre San Gregorio perchè, dove oggi c'e' una villa, un tempo c'era una delle tante Torri costiere che servivano come torri di avvistamento per scongiurare il pericolo che veniva dal mare.





VERETO

Vereto, antica città messapica, sorgeva sulla collina ad ovest di Patù. Fu un centro importante per il commercio sia con la Grecia che con la Magna Grecia.Notevole fu il contributo che questa città dette alla colonizzazione greca del versante ionico. Fu municipio romano e venne distrutta nel IX secolo d.c. ad opera dei Saraceni che la rasero al suolo. Dalle sue rovine ebbero origine i centri di Morciano, Patù, Castrignano del Capo. Ciò che rimane di questo antico centro sono alcune testimonianze monumentali  ed una vastissima zona costellata di cocci affioranti sulla superficie del terreno appartenenti a manufatti di diverse epoche storiche e preistoriche. Notevole é anche la presenza delle fondamenta degli edifici più importanti giacenti ad una profondità di metri 1,80 e di alcune parti delle cinta murarie che si estendevano per un perimetro di più km.

MONUMENTI STORICI
La CENTOPIETRE
Antico monumento di interesse Nazionale, la cui struttura  ha dato luogo a diverse collocazioni storiche. Le Normant, infatti, insieme ad altri esperti e studiosi, lo collocava fra i “Dolmen” dell’età Paliolitica. In seguito, però, ed anche recentemente si è affermato che ha avuto origine nel IX secolo d.C. come mausoleo sepolcrale del Luogotenente Giminiamo, ucciso ed impalato dai Saraceni prima dello scontro finale tra Cristiani ed Infedeli, avvenuto nel IX secolo d.c. sulla piana ad esso stesso adiacente e conclusosi con la piena vittoria dell’esercito Franco-Cristiano. Il modulo a spioventi della costruzione si rifà alle tende da campo Celtiche usate dai Franchi. La Centopietre è costruita da cento lastroni squadrati e perfettamente connessi gli uni agli altri senza malta cementizia, riutilizzati da un sepolcreto gentilizio del Centro Messapico di Vereto, situato sulla collina prospi­ciente. All’interno presenta diversi strati sovrapposti di affreschi a soggetto sacro. Di fronte alle Centopietre possiamo ammirare la chiesa dedicata a San Giovanni Battista.

LA CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA
È in stile romanico - bizantino e si presenta in ottimo stato di conservazione. Ritenuta per consenso unanime del X secolo, è dedicata a San Giovanni Battista per ricordare la data del 24 giugno 877, giorno in cui si svolse una tremenda battaglia tra Cristiani e Saraceni nella piana di Campo Re, proprio ai piedi della città messapica di Vereto. Ha tre navate divise da pilastri: le due laterali nell'insieme raggiungono la larghezza della navata centrale, la quale ultima è lunga tre volte la larghezza. L'elemento fondamentale dell'intero impianto ecclesiale è costituito dal pilastro della misura di cm. 63, esattamente il doppio del piede bizantino (cm. 31,5). L'attuale copertura risale al 1905. Si distinguono due fasi costruttive nella chiesa: alla prima appartengono, oltre che l'impianto essenziale, la bifora e l'arco a tutto sesto della facciata principale, la bifora dell'abside, le numerose aperture in alto e l'asbide traforata sull'asse. Ad una fase successiva, secc. XIII-XIV, appartengono le pitture di ispirazione basiliana, delle quali è rimasto solo l'affresco raffigurante San Giovanni Battista, e l'ingresso, attualmente murato, situato sul lato sinistro della Chiesa e venuto alla luce nel 1952 a seguito di alcuni lavori di manutenzione. Molto danneggiata si presenta oggigiorno la lunga scritta incisa al di sopra del portale della chiesa,la cui traduzione è la seguente: Qui Re Carlo con lungo presidio di forte esercito / terminò le guerre coi Mori mentre era duce / Allora costruì egli stesso il tempio in onore di S. Giovanni / Del Seicento era l'anno decimo settimo / Qui a chi era lecito sapere le reliquie, nascoste per lungo tempo, / in nessun luogo per lungo tempo correva voce / Il Vicario Francesco, mentre era il degno vescovo Antonio, / per primo egli stesso tuttavia trovò.Importante è un cippo funerario in marmo bianco-grigiastro di origine romana, depositato all'interno della Chiesa, alla sinistra di chi entra, descritto per la prima volta nel secolo scorso dal grande storico tedesco Teodoro Mommsen. Incerta la provenienza. Questa base monumentale è del I - II secolo d.C. e testimonia che in quei secoli Vereto era un municipium.

LA CHIESETTA DI VERETO
E' opinione consolidata che il centro dell'antica città messapica corrisponde alla zona in cui oggi sorge la chiesetta della Madonna di Vereto, il punto più elevato dell'intera collina. La chiesetta è opera degli inizi del Seicento: è stata consolidata verso la seconda metà del secolo scorso, come era facile rilevare sino a qualche anno fa da una tela che sovrastava l'altare e che è stata trafugata da sconosciuti: il quadro riproduceva un dolcissimo volto della Madonna. La chiesetta è stata restaurata un'altra volta nell'Anno Mariano 1954, epoca in cui è venuto alla luce un incasso murale con tracce di affreschi di argomento sacro. Le sue misure sono: lunghezza metri 12,20; larghezza metri 8,60; altezza metri 6. In questa chiesetta la mattina del 15 agosto, ogni anno, si celebra una messa in onore della Vergine. Anticamente apparteneva al principe Zunica di Alessano, attualmente appartiene alla Famiglia Sangiovanni di Alessano. Lungo il viale d'accesso alla cappella sono depositati numerosi monoliti, alcuni bene squadrati e lavorati: materiale di spoglio da costruzioni messapiche, cosi come se ne vedono in tutta l'area veretina.

LA CHIESA MADRE DI SAN MICHELE ARCANGELO
La Chiesa Madre di San Michele Arcangelo venne eretta nel 1564 su progetto dell'architetto neretino Francesco Centolanze. Nel corso dei secoli, numerosi sono stati gli interventi di consolidamento e restauro, senza mai però alterare l'impianto originario del sacro edificio. Presenta un semplice prospetto tardo-rinascimentale, inquadrato da due robuste paraste, costituito da un rosone posto in asse col portale d'ingresso su cui è riportata la discussa iscrizione Terribilis est locus iste, che compare anche in altri edifici religiosi ed è talvolta considerata di origine esoterica. È ad una sola navata: oltre all'altare maggiore, conserva quattro altari laterali dedicati a San Michele Arcangelo, a San Francesco d'Assisi, alla Madonna del Rosario e alla Madonna del Carmine. Alla destra dell'altare maggiore è posta una statua lignea di San Michele, che ogni anno viene portata in processione durante la festa patronale. Del 1723 è l'organo situato sulla volta di un piccolo colonnato costruito al di sopra della porta d'ingresso: recentemente restaurato, ha una facciata con 25 canne e una tastiera non originale con 45 tasti. Il campanile, di forma quadrata, costruito nel 1940 in adiacenza al prospetto principale della chiesa, arricchito da 5 campane, di cui la più antica del 1752 conserva le immagini di San Michele a cavallo mentre trafigge il drago con la lancia, di San Giovanni Battista e della Madonna, mentre la più recente del 1991 è impreziosita dallo stemma di Patù e ancora una volta dalle immagini di San Michele e di San Giovanni Battista.

CRIPTA DI SANT'ELIA
La Cripta di Sant'Elia, anticamente nota come cripta dei Verginelli, risale ai secoli VIII-IX e venne realizzata dai monaci basiliani. Posizionata fuori dal centro abitato, nel recinto di pertinenza di un calzaturificio dismesso, la cripta si presenta con un ingresso costituito da un varco scavato nella roccia. Mediante tre scalini si accede nell'ipogeo a pianta quadrilatera irregolare sulla cui parete nord-orientale è stato ricavato l'altare. Tra le deboli tracce di affreschi ancora visibili si distingue una figura di un santo benedicente che regge nella mano sinistra un libro con scritte greche e, in prossimità dell'architrave, una figura velata e circondata di angeli che potrebbe raffigurare la Vergine Maria.

IL CASTELLO DI PATU'
Da Piazza Indipendenza percorriamo un piccolo tratto di Via Giuseppe Romano sino ad incrociare, sulla sinistra, via Silvio Pellico dove, superata la prima curva, si incontra sulla destra l'ultimo dei quattro torrioni angolari che, uniti da cortine, costituivano le mura del Castello. La fortificazione è della prima metà del '400. Le mura erano circondate da un fossato in parte interrato, in parte convertito in giardino. Il Castello, andato totalmente distrutto, fu spesso rifugio per la popolazione durante le incursioni piratesche.

LIBORIO ROMANO
Liborio Romano (Patù 1795/1867) fu un grande giurista e un grande uomo politico. Studiò giurisprudenza a Napoli e a soli 21 anni succedette al Parrilli come professore di diritto civile e commerciale. Scoppiata in Napoli la rivoluzione (1820), professò e diffuse le sue idee costituzionali. Fu imprigionato più volte e dovette andare anche in esilio per motivi politici. Nel 1848 fu uno dei firmatari della petizione che invocava da Ferdinando Il la costituzione. Il 28 giugno 1860 accettò la nomina a prefetto di polizia, allo scopo di far cessare “ogni odio e privato rancore”. Il 14 luglio 1860 il ministro dell’interno del Re si. dimise e gli succedette Liborio Romano, che conservò pure la direzione della polizia. Per mantenere l’ordine a Napoli e per evitare la guerra civile quando Garibaldi entrò in città, egli si servì anche dei capi della camorra. E’ sepolto a Patù nella cappella di famiglia in piazza indipendenza. Palazzo Romano risale primi decenni del XIX secolo.

SPIAGGE
Marina di San Gregorio
è una frazione del comune e centro balneare dello stesso. Ospita resti visibili della città di Vereto, come una scalinata di origine messapica, un pozzo per il rifornimento di acqua fresca e un porto ancora visibile a pochi metri di profondità, situato sulla punta dell'insenatura.
Felloniche
è una località costiera situata nell'estremo sud del territorio di Patù al confine col comune di Castrignano del Capo. Distante circa 3 km da Santa Maria di Leuca, si presenta con una baia sabbiosa delimitata da una bassa costa rocciosa. Nel mare antistante, è presente un vasto posidonieto il cui habitat naturale è tutelato in quanto interesse comunitario.

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI
STRADE
I collegamenti stradali principali sono rappresentati da:
Strada statale 101; (Lecce-Gallipoli)
Strada statale 274; (Gallipoli-Santa Maria di Leuca) uscità per Patù

Il centro è anche raggiungibile dalle strade provinciali interne:
SP74 Patù-Castrignano del Capo, SP192 Torre San
Gregorio-Patù-Giuliano di Lecce, SP351 Patù-Morciano di Leuca-Salve.

FERROVIE
La stazione ferroviaria più vicina è quella di Barbarano del Capo, posta sulla linea Novoli-Gagliano del Capo delle Ferrovie del Sud Est.





AEROPORTI
Gli aeroporti civili più vicini sono:
Aeroporto Internazionale del Salento con sede a Brindisi.
Aeroporto di Taranto-Grottaglie "Marcello Arlotta", che effettua servizi di linea per il traffico passeggeri con voli charter.
Aeroporto internazionale di Bari "Karol Wojtyla".